L’ondata di caldo che interessa il Belpaese porta nuovamente alla ribalta il problema dei cambiamenti climatici. La crescente preoccupazione per l’ambiente ha portato più volte gli ambientalisti a compiere gesti eclatanti per alzare l’attenzione su quella che ormai possiamo definire una vera e propria emergenza globale.

Così, dopo le azioni di protesta che si sono verificate anche in luoghi storici di Roma, il fenomeno non ha risparmiato nemmeno il golf. Gli attivisti ambientalisti del gruppo “Just Stop Oil” (attivi anche in Italia come “Ultima Generazione”), abituati a intervenire in occasione di eventi sportivi, hanno infatti interrotto venerdì scorso il prestigioso torneo di golf britannico “The Open” a Hoylake, vicino a Liverpool, lanciando un fumogeno e spargendo polvere arancione sul green.

In un comunicato, l’organizzazione Just Stop Oil, che chiede di fermare le esplorazioni petrolifere e di gas nel Regno Unito, ha affermato che tre dei suoi attivisti hanno preso parte all’operazione, che si è svolta alla buca 17. Alle 12.20 circa ora locale, hanno fatto esplodere un fumogeno e gettato polvere arancione sul green, prima di essere allontanati dalla sicurezza.

Il golfista americano Billy Horschel ha accompagnato fuori dal green una donna che indossava una maglietta di un’organizzazione ambientalista e l’ha consegnata a un poliziotto. Gli altri due attivisti, un uomo e una donna, sono stati ammanettati e condotti fuori dal campo da diversi agenti di polizia.

I dipendenti del club britannico dove si sta disputando l’ultimo Major maschile del 2023 hanno poi rimosso la polvere arancione dal green con un utensile utilizzato per soffiare via le foglie. Uno degli attivisti, il diciottenne Noah Crane, coordinatore della comunità di Buxton, ha dichiarato:

“Oggi sto interrompendo l’Open, non perché lo voglia, ma come giovane sento di non avere altra scelta. Questo governo sta consapevolmente intraprendendo un’azione che ucciderà centinaia di milioni di persone e distruggerà il mio futuro. Hanno detto chiaramente che danno più valore ai profitti di pochi che alle vite di molti.

Quindi ora dobbiamo dire chiaramente che non lo sopporteremo, che non ci arrenderemo e non permetteremo che vendano le nostre vite per riempirsi le tasche. Gli scienziati del clima ci dicono che lo sviluppo di nuovi progetti di petrolio, gas e carbone sarà oltremodo disastroso per l’umanità. Questa non è una situazione in cui possiamo semplicemente sederci e sperare che qualcun altro la risolva per noi, la posta in gioco è troppo alta”.

Just Stop Oil attacca regolarmente e pacificamente competizioni sportive di alto profilo che si svolgono nel Regno Unito, come il recente torneo di tennis di Wimbledon all’inizio di luglio, la partita di cricket tradizionale tra Australia e Inghilterra e i Campionati mondiali di snooker, una variante del biliardo molto popolare in Gran Bretagna.

Insomma, la protesta degli ambientalisti non risparmia nemmeno il golf anche se molti circoli stanno mettendo in atto tutte le “best practices” per la manutenzione e la cura del campo e dell’ambiente che lo circonda. Un esempio tangibile è il recente riconoscimento “Impegnati nel Verde” che la Federazione italiana golf ha assegnato al Parco di Roma Golf Club per la valorizzazione dei preziosi resti archeologici presenti lungo il percorso.