Con il recente “accordo tra le parti” tra Pga Tour, Liv Golf e Dp World Tour, Greg Norman, deus ex machina della ex ribelle Superlega araba Liv Golf, potrebbe uscire di scena. Lo “squalo bianco”, ex numero 1 al mondo, due volte campione di Major e membro della World Golf Hall of Fame, infatti, non farà parte della nuova società a scopo di lucro, nata a seguito della fusione dei tre circuiti.

Norman, tuttavia, rimane fedele alla Liv Golf e ha detto ai dirigenti delle principali società che vengono corteggiate come partner di sponsorizzazione che la Liv ha in programma non solo di operare bene in futuro, ma di diventare un player influente nel campo dello sport.

“Ci sono molti venti contrari, ma bisogna prenderli perché quando la gente ha iniziato a capire cosa abbiamo, l’hanno riconosciuto, hanno capito il futuro – ha dichiarato Norman – Non guardavano a un anno, due o tre anni, ma a molti anni”

Quando è stata annunciata la fusione con il Pga Tour, l’unica garanzia per la Liv era che avrebbe concluso la stagione 2023. Ciò che è certo che rimarrà oltre quest’anno è il sostegno finanziario che il Pga Tour riceverà dal Saudi public investment fund, che ha investito ben due miliardi di dollari per far decollare il circuito Liv Golf nel 2022.

Questo legame con l’Arabia Saudita è ciò che ha scoraggiato molti giocatori del Pga Tour dall’unirsi alla nuova lega, alcuni, come il nordirlandese Rory McIlroy, hanno criticato i giocatori che hanno fatto questo passo, anche quelli che considerava amici intimi.

L’attrattiva per molti è stata la garanzia di denaro, gli eventi a 54 buche più brevi e la sicurezza di giocare durante il fine settimana con tornei senza tagli. Inoltre, alcuni giocatori hanno ricevuto ingenti bonus di ingaggio, tra cui quello di Phil Mickelson, che si aggira sulla cifra record di 100 milioni di dollari.

All’inizio la Liv Golf ha attirato alcuni dei nomi più importanti di questo sport, come Bryson De Chambeau, Patrick Reed, Brooks Koepka, Dustin Johnson, Sergio Garcia, Cameron Smith e Lee Westwood. Sebbene le defezioni si siano rallentate, Norman ha assicurato che ne arriveranno altre, anche se il suo ruolo dovesse concludersi.

“Proseguimo sulla strada che stiamo percorrendo – ha detto Norman quando gli è stato chiesto del futuro della Liv – Oggi mi chiamano altri giocatori che vogliono venire. Personalmente sto ricevendo molto interesse da questo punto di vista”.

Insomma, Norman o non Norman “show must go on” e il nuovo Governo del golf mondiale, messe da parte le diatribe, è pronto a spingere sull’acceleratore senza guardare in faccia nessuno.