Superare tutte le barriere, a qualsiasi età. Questo è il principale obiettivo di “Golfando insieme oltre ogni limite”, un’iniziativa terapeutico sportiva promossa da Villa Silvana e Villa Carla – Residenze sanitarie assistenziali geriatriche del gruppo Korian presenti ad Aprilia (LT) – che si è concretizzata in una serie di appuntamenti rivolti agli ospiti delle Rsa in partnership con Edoardo Biagi, atleta della nazionale italiana paralimpica di golf.

Il progetto è stato messo a punto per migliorare il benessere psicofisico degli anziani, attraverso uno sport come il golf che ha la capacità di far muovere gli anziani al punto giusto, senza sovraccaricare i muscoli e i legamenti, di farli concentrare su obiettivi specifici e di ridurre lo stress, oltre che socializzare con i compagni.

Per concludere al meglio l’iniziativa, lo scorso 15 giugno si è svolto un evento ad hoc su un vero e proprio campo da golf. Al Mare di Roma Golf Club di Marina di Ardea (RM), gli ospiti, accompagnati nelle attività da Edoardo Biagi, si sono trasformati in golfisti professionisti e si sono sfidati tra loro sotto gli occhi dei loro caregiver, che da sempre accompagnano e si prendono cura dei pazienti.

Golfando insieme oltre ogni limite è stato avviato ufficialmente lo scorso mese di marzo e si è strutturato in un percorso di laboratori terapeutico-sportivi, per i quali sono stati selezionati alcuni pazienti di Villa Carla e di Villa Silvana affetti da disabilità lieve-moderata, previa valutazione clinica e sempre seguiti da un’equipe multidisciplinare selezionata.

“Ho partecipato a questo progetto con grandissimo entusiasmo, provando a riproporre quel modello di “cura” che con me è stato estremamente efficace: lo sport e il gioco. I degenti delle due strutture, tutti in carrozzina, hanno risposto con un entusiasmo e una partecipazione veramente inaspettata – ha sottolineato  Edoardo Biagi – Il momento del gioco è diventato uno spazio dove le difficoltà venivano messe da parte, pensando solo a giocare e divertirsi, anche con un pizzico di competizione.

Ognuno di loro ha sperimentato, ricercato e infine trovato la propria “tecnica” per colpire la pallina, adattando le proprie facoltà alle necessità, che è esattamente quello che speravo accadesse: spingere il nostro cervello a trovare una soluzione, un’alternativa per arrivare ad eseguire quello che serve. E i risultati sono stati evidenti: nella ripetizione dei primi giochi a 2-3 settimane di distanza, i punteggi ottenuti sono stati enormemente superiori.

A questo si aggiunge, e di certo non in ultimo come importanza, uno stato d’animo sempre positivo, con il sorriso, e divertimento per tutti tanto che, spesso, mi veniva chiesto di poter continuare a giocare un po’ anche dopo la fine delle attività. Che dire, io sono contentissimo e più che soddisfatto della riuscita di questo progetto, sperando di poter “collaudare” un modello assolutamente adattabile e facilmente replicabile, che sottolinei quanto lo sport e il gioco siano parti integranti e indispensabili per lo stato di salute mentale, e quindi fisico, del paziente”.

Golfando è un’iniziativa che ha messo al centro il concetto di sport inteso come inclusione e sostegno, che non lascia indietro nessuno e che, anzi, riesce a superare ogni barriera. Una dimostrazione di come, quando si pratica il golf, l’unico handicap che ci sentiamo addosso è quello di gioco: infatti, può essere giocato con qualsiasi tipo di disabilità.