Il gioco lento rimane una spina nel fianco del golf professionistico, ma forse ancora di più provoca malumori tra gli amateur.

Questa accusa però non potrà mai essere rivolta al golfista inglese Luke Willett, che ha appena stabilito un record di completamento sulla lunghezza delle nove buche.

Armato di tre legni, sei ferri e pitching wedge, il 39enne professionista della Pga ha “divorato” le nove buche del Fire Course dello Jumeirah Golf Estates, a Dubai, negli Emirati Arabi, in soli 20 minuti e 12 secondi.

Il suo incredibile ritmo, nonostante le temperature di Dubai abbiano raggiunto i 34 gradi, gli è valso il Guinness World Record per le nove buche più veloci mai registrate da un singolo giocatore.

“Sono assolutamente entusiasta di aver stabilito questo record – ha dichiarato con soddisfazione Willett dopo la sfida che ha preceduto il DP World Tour Championship sempre allo Jumeirah Club -È una sensazione incredibile spingersi oltre i limiti del possibile in questo sport e sono grato per l’opportunità offertami da DP World”.

Non è la prima volta che Willett, professionista al Sunningdale Heath, polverizza il falso mito che una partita di golf richieda tutto il giorno.

Di recente ha portato a termine una raccolta di fondi per la Golf Foundation in cui ha giocato giri veloci su ciascuno dei 14 campi che hanno ospitato il British Open, oltre a correre una maratona in ciascuna delle rispettive città.

Anche il suo scorecard non è stato troppo scadente, impiegando solo 78 colpi sul campo scozzese Muirfield in un tempo di 42 minuti. Willett ha anche dichiarato che un minor tempo di riflessione è effettivamente utile.

“Prima ero davvero impantanato dall’ansia – ha aggiunto Willett – Vedevo i fuori limite a destra, i bunker a sinistra, le linee strette al centro e tutto ciò diventava un po’ troppo per me. Quando ho iniziato a correre, all’improvviso non ho avuto più tempo per procrastinare. È diventato quello che io chiamo golf positivo e ho essenzialmente visto il mio obiettivo e l’ho centrato”.

Insomma, quello di Luke Willett potrebbe essere un insegnamento utile che metterebbe pace nella gare di club dove non mancano i dissapori causati da giocatori rei di rallentare troppo il gioco.